Fertilizzazione delle orchidee
Le orchidee epifite vivono in natura sui rami degli alberi e sono coltivate per lo più in substrati non torbosi che rappresentano soltanto un supporto per la crescita delle radici e lo sviluppo della pianta; ne consegue che tali mezzi di coltura in genere non forniscono gli elementi nutritivi necessari in quanto risultano per gran parte inerti. Le nostre piante pertanto trarranno sicuramente beneficio da una regolare
concimazione.
ùE’ dunque necessario per assicurare una crescita rigogliosa e un’abbondante fioritura apportare gli elementi minerali necessari.
I Macroelementi sono gli elementi che le piante abbisognano in quantità maggiore e sono:
- L’Azoto (N) per la crescita delle nuove vegetazioni, i germogli e le foglie.
- Il Fosforo (P) per la fioritura.
- Il Potassio (K) per l’irrobustimento dei tessuti della pianta e la protezione contro le malattie.
E’ inoltre necessario che i nostri fertilizzanti contengano una giusta dose di Microelementi.
I Microelementi sono gli elementi che, pur avendo la stessa importanza nutrizionale dei Macroelementi, sono necessari in quantità minore. I concimi specifici per orchidee normalmente sono composti da materie prime pure,
sono molto solubili e non cristallizzano di nuovo quando il composto tornerà ad asciugare.
Rispettate le dosi indicate e non concimate con composti troppo asciutti, eventualmente bagnate prima di concimare. Il fertilizzante verrà dato per innaffiatura alle orchidee coltivate in vaso mentre per le epifite si aggiungerà
all’acqua delle vaporizzazioni. Non andranno concimate le piante durante il loro periodo di riposo.
Ogni qual volta noi andremo a effettuare un’innaffiatura (senza concime) quello che accade è che l’acqua di irrigazione dilava dalle radici e dal composto i sali della concimazione precedente.
Per questo motivo, le concimazioni vanno eseguite ogni 3 innaffiature: 3 volte si innaffia e la quarta volta, prima si innaffia, poi si concima; mai concimare una pianta asciutta.
I diversi concimi hanno diversi TITOLI (i titoli sono quei numeri che si trovano sull’etichetta delle varie confezioni ed indicano la percentuale dei vari elementi contenuti).
Dobbiamo usare concimi con una più alta percentuale d’azoto (N) nel periodo di massima crescita, cioè durante la primavera e l’estate (stagione vegetativa), per assicurare alle piante la giusta quantità di azoto nella stagione in cui sono impegnate a costruire foglie, germogli e nuovi tessuti.
Per questo periodo Varesina Orchidee consiglia un concime completo ad alto titolo di azoto (30-10-10) che va somministrato durante tutta la primavera.
Nel periodo dove la crescita è più lenta (stabile) utilizzeremo il concime 20-20-20 che contiene i vari elementi in percentuali uguali, e va benissimo durante tutto l’arco dell’anno soprattutto per chi ha poche piante o per chi ha a disposizione poco tempo per dedicarsi alle concimazioni.
Esistono poi concimi per il periodo di fioritura e radicazione (10-30-20) dove sono più alte le percentuali di fosforo (P) e potassio (K); questi ultimi sono per lo più indicati da utilizzarsi soprattutto nel periodo autunnale per aiutare le piante nella fase di irrobustimento dei tessuti prima di far fronte all’inverno; quello che accade infatti è che i tessuti ricchi di acqua che si sono formati durante la bella stagione rischierebbero di essere facilmente colpiti dalle malattie autunnali e invernali se prima non si da loro il tempo di irrobustirsi e diventare più coriacei.
Infine, è bene alternare ad ogni concimazione una somministrazione di Nitrato di Calcio; il Nitrato di Calcio fornisce una dose di azoto prontamente disponibile (il nitrato appunto) ma soprattutto integra le carenze di calcio, un elemento fondamentale nella crescita delle orchidee, che spesso viene a mancare o è presente in una forma non disponibile o dannosa (il calcare).
Per chi invece si cimenta nella coltivazione di orchidee che amano composti calcarei (substrati a reazione basica), come ad esempio il genere Paphiopedilum, Varesina Orchidee consiglia l’utilizzo di un correttivo del pH.
Il Carbonato di Calcio in polvere è l’ideale da aggiungere al bark del rinvaso per correggere il pH delle cortecce che di solito tendono ad acidificare. In alternativa è possibile correggere il pH anche attraverso l’aggiunta di ghiaietto calcareo (marmo) che, contenendo Calcio e Magnesio, non tarderà a rilasciare i suoi elementi nel substrato basificando il composto.
Il ghiaietto calcareo è disponibile in due pezzature: media da aggiungere al bark di pezzatura media e piccolo da aggiungere al bark di pezzatura fine. La cosa importante è di non eccedere mai nelle concimazioni e di seguire sempre le dosi indicate in etichetta.
Vale la stessa regola di quando prendiamo lo sciroppo per la tosse: se un cucchiaino fa bene non significa che tutto il flacone faccia meglio!